All’interno del parco delle terme di Agnano vi è la “grotta del cane”. Una luogo di interesse storico e geologico che aveva come protagonisti loro malgrado dei poveri cani.
La grotta del cane è uno scavamento umano risalente al quarto o terzo secolo A.C realizzato per fini termali. Di essa ne parla Plinio il Vecchio nella sua Storia Naturale.
La grotta del cane è famosa per il fenomeno della “mofeta“: emissione di anidride carbonica dal sottosuolo.
La “mofeta” essendo più pesante dell’aria ristagna in basso e per dimostrare la sua presenza si usava introdurre un povero cane il quale sveniva; subito dopo il cane veniva portato fuori ed immerso nell’adiacente lago, presente nella conca fino al 1870, per farlo riprendere.
Nella stampa dell’epoca si può osservare questo curioso aneddoto, e’ interessante vedere che all’epoca Agnano era un lago.
La grotta è formata da un cunicolo lungo 8 metri che scende verso una caverna (la camera ipogea) di 32mq satura di “mofeta” e con una temperatura di oltre 60 gradi. Già all’ingresso della grotta lungo le pareti si osserva un macchia che indica il livello della “mofeta” sotto il quale il povero cane sarebbe svenuto.